Dagli anni ’60 al progressive

DiMagnus

Dagli anni ’60 al progressive

Negli anni ’60 il rock si prende ufficialmente la scena: milioni di giovani ballano e si divertono al suo ritmo, mentre i primi cantautori folk incarnano le inquietudini di una generazione che vuole rompere col turbolento passato dei padri. Tra questi si alzano le voci di Bob Dylan e Simon & Garfunkel negli Stati Uniti, dei Beatles e i Rolling Stones in Inghilterra. La loro è una musica che inizia ad assumere una forma urlata, con chitarre distorte che disorientano e provocano sensazioni rabbiose, a volte deludendo i fan della prima ora.

Le chitarre elettriche

Il primo a sconvolgere è Bob Dylan: apprezzato per le sue ballad acustiche, stimato per l’impegno politico e sociale dei suoi testi, il cantautore americano si esibisce per la prima volta utilizzando le chitarre elettriche. I suoi ammiratori sono sconcertati, la stampa lo demolisce. Ma la rivoluzione è già in atto e non può essere fermata.

Mentre, sempre negli USA, anche Simon & Garfunkel approcciano le chitarre elettriche trasformando la loro celebre “The Sound of silence”, in Gran Bretagna i Beatles si dichiarano “più famosi di Gesù”, scatenando le ire dell’opinione pubblica, e i Rolling Stones diventano i cattivi ragazzi del rock.

La psichedelia

La fine degli anni ’60 segna anche la nascita del movimento psichedelico, influenzato dal massiccio uso di droghe psicotiche come l’LSD. Esplorando i confini della mente, la musica si fa più evasiva e distaccata dalla realtà, a volte oscura e teatrale, come nel caso dei Doors di Jim Morrison, altre volte più lisergica e concettuale, come per i Pink Floyd guidati da Syd Barrett. Ma questi sono anche gli anni del rock bianco che attinge dal blues nero, incarnato soprattutto da band esplosive come i Led Zeppelin e i Black Sabbath.

Il cambio di decade porta ulteriore rinnovamento a una scena che ormai consta di tantissimi artisti dalle più svariate influenze: il rock torna a farsi sofisticato e barocco sotto forma del progressive, un genere che viene reso celebre da Van der Graaf Generator, King Crimson, Gentle Giant, Genesis, Jethro Thull e altri ancora. A livello stilistico, si notano un massiccio uso di strumenti insoliti per il genere, come le tastiere, il flauto, il sax, il clarinetto e il contrabbasso.

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