Il genere che conosciamo col nome di rock & roll muove i primi passi negli USA a cavallo tra gli anni ’40 e ’50 del XX secolo, in una forma che sintetizza il country, il folk e rhythm & blues.
Il primo esponente a raggiungere una certa fama è Chuck Berry, il quale registra per la prima volta canzoni che ha composto da solo e che hanno per protagonista la chitarra, sino ad allora solo uno strumento di accompagnamento. Le sue composizioni scuotono le famiglie americane, soprattutto bianche, ma essendo un nero, la sua fama non decollerà.
Nel frattempo il rock & roll inizia ad assumere i connotati della sua anima più selvaggia, incarnata nella fattispecie dalla figura di Little Richard, il primo vero rocker della storia: suona truccandosi e scatena la sua foga sul palco vestito in modo eccentrico.
Elvis Presley
Per i tempi che corrono, dove la popolazione nera vive ancora ai margini, al rock occorre una figura più famigliare e rassicurante, anche costruita a tavolino: è così che irrompe sulla scena Elvis Presley, un bianco che canta e si muove come un nero. Elvis può essere considerato a tutti gli effetti la prima star che incarna tutti gli stereotipi del rocker: ciuffo impomatato, giubbotto di pelle nera, lunghe basette e ammiccamenti sensuali.
Migliaia di ragazzi sono sconvolti dalle sue prime apparizioni televisive: in poco tempo Elvis diventa simbolo della ribellione giovanile e anche icona da spremere a fini commerciali. Tristemente celebre è la sua discesa verso gli inferi, con un collasso fisico e mentale che lo porterà a una morte prematura.
Buddy Holly
A prescindere dalla sua mesta fine, Elvis diede lo scossone definitivo alle porte socchiuse verso la vera rivoluzione del rock & roll, quella che diventerà in breve sinonimo di liberazione dall’ormai vecchio perbenismo degli adulti. Così i testi dei nuovi musicisti si fanno più impegnati e, oltre all’amore e alla passione sentimentale, iniziano a toccare temi riguardanti la complessità della vita, le questioni razziali, i costumi sessuali. I dettami conservatori cedono il passo a una libertà senza limiti a portata di ragazzi neri e bianchi senza alcuna differenza.
La portata del cambiamento è tale che anche le donne hanno finalmente la possibilità di far sentire la propria voce, e infatti nascono le prime band al femminile. Il fiorire di nuovi gruppi porta anche all’ascesa delle etichette indipendenti, che possono dar voce ad artisti innovativi come Buddy Holly: con la faccia da bravo ragazzo, in contrapposizione all’influenza perversa e conturbante di Elvis Presley, è lui a portare il rock nelle case degli americani; ed è sempre lui a inventare il cantato con la doppia voce, di cui i Beatles faranno tesoro.